Ci sono simboli che con il passare del tempo diventano dei veri e propri emblemi, icone indelebili di periodi storici, movimenti, pensieri. E così mentre la Gran Bretagna diveniva sempre più fucina di nuove vibranti spinte giovanili e di sottoculture che si sarebbero diffuse in tutto il mondo, anche l'Italia sperimentò quell'eclettica propensione giovanile nel distinguersi; un'esigenza esistenziale che non si esauriva nell'anti-conformismo ma diventava creatrice e che dalla ribellione, da uno sguardo nuovo e da prospettive differenti rispetto alle precedenti generazioni avrebbe dato luogo non solo a tendenze e mode, ma e vere proprie tradizioni. Così è stato per il movimento ultras, che si è poi sviluppato e consolidato.
Il simbolo, divenuto emblema, di questo movimento è la rivista Supertifo.
Nel frattempo (o, per meglio dire, soprattutto nel nuovo millennio) l'ascesa dell’universo smart, delle immagini e dei social, della cultura e dell’informazione accessibile con un click, ha contribuito in maniera decisiva alla crisi della carta stampata. Molti hanno cavalcato l’onda, aggiornandosi e riadattando i contenuti alle nuove richieste del mercato; altri invece non sono riusciti a riaffermarsi nel nuovo contesto mediatico globale. Emblematico, in tal caso, è lo straordinario percorso di Supertifo, la più amata rivista sul movimento ultras in Italia ed in Europa.
Un iniziale esperimento nato a metà anni 80 come supplemento di Tuttocalcio - famosissimo giornale icona di quegli anni - che nel giro di pochissimo tempo diventa indipendente, trasformandosi in un punto di riferimento per una generazione di tifosi che si catapultava negli anni d’oro, non solo del fenomeno ultras, ma di tutte quelle sottoculture urbane oramai scomparse.