Media spettatori, in Italia e nel mondo: un'analisi
Abbiamo confrontato i dati tra nazioni, dai campionati maggiori a quelli minori: domina la Germania.
Non sono certo i numeri a determinare la qualità di una tifoseria, ma se interpretati i dati possono fornirci quantomeno una visione d’insieme sullo stato di salute del tifo da stadio. Senza tifosi allo stadio, infatti, non si dà tifoseria – a meno che la loro assenza non sia dovuta a cause di forza maggiore, vedi il fenomeno delle contestazioni. Oggi, comunque, non siamo più nei favolosi anni Ottanta, o ancora Novanta, quando andare allo stadio significava andarci per davvero, con tutto ciò che nel bene e nel male comportava un’esperienza di questo tipo.
La repressione, in Italia come in Europa, ha creato un rapporto inversamente proporzionale tra grandi piazze (Milano, Londra, Madrid) e presenza di autentico tifo, e più in generale tra grande calcio (le cosiddette “serie maggiori”) e buon tifo (più proprio delle “serie minori”). Ecco perché, a nostro avviso, un’analisi di questo tipo non può che iniziare dal confronto tra serie cadette, laddove emergono dati davvero interessanti.
Anche se la bellezza del tifo italiano splende più lontano ancora, in Serie C, con grandi piazze decadute calcisticamente ma non a livello di passione popolare (tutt’altro), solo la Ligue 2 francese ha dati peggiori della nostra Serie B tra le serie cadette: 9.546, questa la media degli spettatori nel campionato degli italiani.
Dati superiori per la Segunda spagnola, con 13.428, raddoppiati in Championship inglese, con 22.203. Spaventosi i numeri della Zweite Bundesliga tedesca, senza paragoni possibili in Europa – e forse nel mondo – con 30.485 spettatori medi, merito senz’altro di strutture all’avanguardia, piazze importanti (Schalke, Hansa Rostock, Herta Berlino, tra le altre) ma anche in grande salute dal punto di vista del tifo organizzato. In Germania stanno vivendo quello che in Italia abbiamo vissuto negli anni Novanta: è una frase abusata, ma vera.
Se in Serie B ce la caviamo, ci va peggio quando sono le tre categorie nel complesso a venir integrate nel calcolo della media spettatori. Qui i numeri ci inchiodano in negativo, posizionandoci sotto persino alla Francia: