La fluidità mediatica che ne permette la fruizione; lo studio ossessivo della tattica, in realtà nient'altro che una ripetizione di antichi schemi di gioco, tutti tesi verso il guardiolismo; lo schematismo trascendentale (non quello kantiano) degli allenatori, che castra il talento dei singoli appiattendo lo stile di gioco (culturale) della loro nazione di provenienza.
Tutto questo, pensato insieme al nuovo Mondiale per Club, ci fa chiedere: ha ancora senso parlare di Nazionali? Ha ancora senso una competizione tra Nazionali, se sono ormai pressoché scomparsi gli stili di gioco propri di ogni nazione?
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